Prove di Drammaturgia n. 1/2008

Teatro e informazione

Nonfiction, Entertainment, Performing Arts, Theatre, History & Criticism
Cover of the book Prove di Drammaturgia n. 1/2008 by Gerardo Guccini, Titivillus
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Author: Gerardo Guccini ISBN: 9788872183861
Publisher: Titivillus Publication: March 18, 2014
Imprint: Language: Italian
Author: Gerardo Guccini
ISBN: 9788872183861
Publisher: Titivillus
Publication: March 18, 2014
Imprint:
Language: Italian

L’informazione alla quale il teatro si sta rapportando con crescente dispiegamento di energie inventive e di mobilitazione progettuale, non è di natura scenica. I teatranti, infatti, in questo periodo di traumatici e imprevedibili mutamenti storici, hanno moltiplicato le possibilità di relazione con diversificate realtà del mondo contemporaneo, prospettando esigenze conoscitive analoghe a quelle delle inchieste giornalistiche sulle vicende e i lati oscuri della cronaca e della storia recente. In Inghilterra tale esigenza conoscitiva ha generato le pratiche del Verbatim Theatre, basate su sintesi di atti processuali oppure su interviste direttamente svolte da nutriti ensembles di attori che alternano le modalità del dialogo drammatico e quelle della recitazione epica. Diversamente, in Italia, le funzioni informative del teatro sono state inizialmente evidenziate dal “teatro di narrazione”, che ha riattivato qualche funzione arcaica del performer solista. Oggi dopo tanti anni di divorzio, pare invece che teatro e giornalismo possano ritrovarsi. Sempre più spesso, infatti, gli uomini di teatro suscitano nel pubblico prese di posizione e inopinate percezioni di realtà, adottando sistemi di ricerca e indagine strettamente analoghi a quelli del dossier giornalistico, mentre, d’altra parte, i giornalisti tendono a rappresentare con criteri drammaturgici le situazioni della realtà. Riccardo Iacona, ad esempio, parlando di “televisione aperta”, spiega che, per il giornalista televisivo, è importantissimo rappresentare il prima e il poi delle persone intervistate perché quest’articolazione narrativa fa di loro dei “personaggi”, suscitando nello spettatore un rapporto empatico che veicola una conoscenza più profonda e partecipata degli argomenti.

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L’informazione alla quale il teatro si sta rapportando con crescente dispiegamento di energie inventive e di mobilitazione progettuale, non è di natura scenica. I teatranti, infatti, in questo periodo di traumatici e imprevedibili mutamenti storici, hanno moltiplicato le possibilità di relazione con diversificate realtà del mondo contemporaneo, prospettando esigenze conoscitive analoghe a quelle delle inchieste giornalistiche sulle vicende e i lati oscuri della cronaca e della storia recente. In Inghilterra tale esigenza conoscitiva ha generato le pratiche del Verbatim Theatre, basate su sintesi di atti processuali oppure su interviste direttamente svolte da nutriti ensembles di attori che alternano le modalità del dialogo drammatico e quelle della recitazione epica. Diversamente, in Italia, le funzioni informative del teatro sono state inizialmente evidenziate dal “teatro di narrazione”, che ha riattivato qualche funzione arcaica del performer solista. Oggi dopo tanti anni di divorzio, pare invece che teatro e giornalismo possano ritrovarsi. Sempre più spesso, infatti, gli uomini di teatro suscitano nel pubblico prese di posizione e inopinate percezioni di realtà, adottando sistemi di ricerca e indagine strettamente analoghi a quelli del dossier giornalistico, mentre, d’altra parte, i giornalisti tendono a rappresentare con criteri drammaturgici le situazioni della realtà. Riccardo Iacona, ad esempio, parlando di “televisione aperta”, spiega che, per il giornalista televisivo, è importantissimo rappresentare il prima e il poi delle persone intervistate perché quest’articolazione narrativa fa di loro dei “personaggi”, suscitando nello spettatore un rapporto empatico che veicola una conoscenza più profonda e partecipata degli argomenti.

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